17.9.08

Res Pira 11: Chernobitz - sabato 9 febbraio 08 - Laboratorio Mu - Parma



Una serata di riflessione sul Nucleare, sabato 9 febbraio al Laboratorio Mu, dalle 22:00 con:

Svetlanas (concerto - gruppo punk old style, quattro ragazze da Milano ma con il cuore in Russia, capitanate dalla nostra pupilla Angela Buccella; special guest Roberta Cavalcante);
Quia Sound System & Dap (la crew parmense torna in città con un dj set tra drum’n’bass, electro e breakbeat)
Minchi Shimizu (proiezione delle opere digitali dell’affermata artista giapponese).

Per l’occasione il Laboratorio Mu, in via del Taglio 2, si trasformerà in un reattore nucleare pulsante, tra musica a tutto volume, sirene, fumo, allarmi radioattivi, arte, documenti video su Chernobyl e Hiroshima. Una sala a parte ospiterà immagini delle conseguenze delle pallottole all’uranio impoverito sui bambini afgani; fotografie impressionanti che abbiamo deciso di mostrare solo a chi lo desidera, per non turbare la sensibilità di chi vuole “tenere gli occhi chiusi”.

Tre input nucleari:

HIROSHIMA E NAGASAKI
Il mattino del 6 agosto 1945, alle 8:15, l’Enola Gay lanciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki.

La prima esplosione si verificò a circa 600 metri dal suolo, con uno scoppio equivalente a 13 chilotoni di TNT, uccidendo sul colpo tra le 70.000 e le 80.000 persone.

Il numero totale di vittime della bomba atomica di Hiroshima fu di 242.437. Questa cifra include tutti coloro che si trovavano in città al momento dell'esplosione o che furono successivamente esposti al fallout, con conseguenti malattie dovute all’esposizione alle radiazioni e/o necrosi.

Alle 11:02 del 9 agosto il capitano Kermit Beahan ordinò di sganciare "Fat Man", che conteneva circa 6,4 kg di plutonio-239, sulla zona industriale di Nagasaki. La bomba esplose a 469 metri d'altezza a quasi 4 km a nord-ovest dell'epicentro previsto. Questo "sbaglio" salvò gran parte della città.
Secondo la maggior parte delle valutazioni, circa 40.000 dei 240.000 residenti a Nagasaki vennero uccisi all'istante, e oltre 25.000-60.000 rimasero feriti. Il numero totale degli abitanti uccisi viene comunque stimato intorno alle 80.000 unità, incluse le persone esposte alle radiazioni nei mesi seguenti.

I superstiti del bombardamento vennero chiamati hibakusha, che significa letteralmente "persona esposta alla bomba". Durante il periodo post-bellico, si utilizzò questo termine al posto di "sopravvissuti" per non esaltare la vita, cosa che all'epoca sarebbe stato considerato come una grave mancanza di rispetto nei confronti dei molti morti.

CHERNOBYL
Il disastro di Černobyl' è il più grave incidente mai occorso a un impianto nucleare civile. Avvenne il 26 aprile 1986 con l'esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare di Černobyl' in Ucraina (allora parte dell'Unione Sovietica), vicino al confine con la Bielorussia.

In seguito alle esplosioni (causate da reazioni fra sostanze chimiche innescate dalle elevatissime temperature), dalla centrale si sollevarono delle nubi di materiali radioattivi che raggiunsero l'Europa orientale e la Scandinavia oltre alla parte occidentale dell'URSS; la contaminazione raggiunse l'Europa occidentale.
Vaste aree vicine alla centrale furono pesantemente contaminate rendendo necessaria l'evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336.000 persone.

Dati ufficiali stimano le morti imputabili all’incidente in qualche migliaio; le stime di Greenpeace indicano almeno 200.000 decessi per tumori, leucemie o altre patologie come direttamente imputabili alla catastrofe di Černobyl.

Nel corso di una prova, definita di sicurezza, vennero disabilitati alcuni circuiti di emergenza, l'impianto di raffreddamento secondario e poi quello principale: il 26 aprile 1986 alle ore 01:23:58 locali, si verificarono le esplosioni.

Subito dopo l’incidente furono mandati operatori della centrale per effettuare rilevamenti attrezzati di soli contatori Geiger e mascherine di tipo chirurgico;
il valore della radioattività rilevato nei pressi della centrale era 1 miliardo di volte superiore a quello naturale.

Immediatamente dietro l'impianto c’era una foresta di circa 4 km²; solo i pini morirono mentre le betulle e i pioppi sopravvissero. E’ stata soprannominata “foresta rossa” perché nei giorni seguenti al disastro gli alberi diventarono rossi, probabilmente a causa del massiccio fallout radioattivo.
L'evacuazione della zona che circonda l'impianto ha generato un rifugio unico per la fauna selvatica. Non si sa se la contaminazione da radiazioni avrà effetti a lungo termine sulla flora e la fauna della regione, poiché le piante e gli animali hanno tolleranze radiologiche significativamente diverse e varie da quella degli uomini.
La zona è nota per essere silenziosa, segno che non è ancora stata ripopolata dagli uccelli.

Il sarcofago di cemento che ricopre il nucleo del reattore 4 non è un contenitore permanente e duraturo a causa della sua affrettata costruzione; il progetto originario aveva considerato una durata massima del sarcofago di 30 anni, in quanto esso era stato previsto solo come misura di emergenza temporanea per dare il tempo di realizzare una struttura permanente, e ci stiamo avvicinando pericolosamente a quel limite.
L'edificio sta invecchiando male e c'è il rischio concreto che un piccolo terremoto o il peso di una forte nevicata possa distruggerlo. Se il sarcofago collassasse potrebbe esserci il rilascio di un'altra nube di polvere radioattiva.
Sono stati discussi molti piani per la costruzione di un contenitore più duraturo ma, finora, si sono rivelati tutti troppo costosi e pericolosi da mettere in atto.

SCORIE
Le scorie nucleari ad Alta Attività hanno un lungo periodo di decadimento, fino a 100.000 anni; sono le ceneri prodotte dalla combustione dell'uranio e gli oggetti vicini al reattore. In tutto il mondo è stato identificato soltanto un sito sicuro per ospitare in profondità le scorie per migliaia di anni. Si trova in una zona desertica nel New Mexico (Usa) e ha richiesto oltre 25 anni di studio. Gli Usa hanno investito oltre 2,2 miliardi di dollari nello studio della sicurezza dei depositi geologici.
Nonostante ciò ancora nulla sembra potersi affermare con certezza.
Le scorie di Media e Bassa Attività hanno una vita radioattiva inferiore, derivano soprattutto da usi medici.
Necessitano solo di poche centinaia di anni per decadere.

Nessun commento: